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Strisce di satira post-gientista


Trumpapa

Pubblicato da Massimo Riera su 24 Maggio 2017, 12:11pm

Tags: #Sparatrap, #kreactivo, #riera, #satira, #Trump, #USA, #Roma, #Papa

Trumpapa

Storico incontro in Vaticano tra Donald "The President" Trump vs Francis "The Pope" Bergoglio. Cronaca, per niente seria, del match.

Vittoria di Francis "The Pope" al terzo round per ko tecnico per geometri. Visibilmente provato dall'incontro Francis ha dichiarato:" E' stata veramente dura, come trovarsi di fronte ad un muro, ma alla fine, grazie a Dio, tutto è finito bene"

 

Francis "ThePope" si conferma Campione del Mondo dei pesi massimi dei Capi di Stato (cinture WBA, IBF e IBO) sconfiggendo Donny "The President" Trump per ko tecnico per geometri al terzo round, in un incontro davvero ai limiti del leggendario, combattuto a viso aperto da entrambi i contendenti, degno di una serie su Netflix.

In Vaticano nella Sala della Biblioteca, davanti a milioni di telespettatori, è andato in scena un duello spettacolare, intenso, emozionante, palpitante. Due grandissimi statisti, si sono affrontati senza mezzi termini, senza risparmiarsi, senza tirarsi indietro, è volato anche qualche congiuntivo moderato dai traduttori.

Trump ha subito dimostrato la sua passione edile per le mura vaticane, un'autentica ossessione, un presidente che è già entrato nella storia dei muratori e che, come noto, si batte per la costruzione della più grande muraglia del mondo. Posizione, la sua, che ha ribadito colpo su colpo sin dall'inizio dell'incontro.

Francis "The Pope" Bergoglio, qualche anno di più e molte mogli di meno per ovvie ragioni, ha confermato la propria imbattibilità tra i professionisti sostenitori dei ponti, trionfando per l'ennesima volta nella sua pur breve carriera, tutte vittorie per ko edile. Per la prima volta, però, l'argentino è stato costretto ad andare oltre la seconda ripresa: se l’è sudata fino in fondo perché di fronte aveva uno dei più grandi immobiliaristi degli ultimi 20 anni, sempre tenuto su dai propri supporter bergamaschi, presenti in gran numero all’incontro. 

 

La cronaca del match

I primi minuti dell’incontro sono di studio, si vede soltanto un bell’ elogio del Muro del Pianto, visitato il giorno prima, in avvio da parte di Donny e una risposta fulminea sui Ponti di Madison County del secondo. Al quarto minuto del secondo round un potente e metaforico destro del newyorkese di Wall Street sulla muraglia cinese fa la differenza facendo tremare il ponte e qualche premolare all’avversario, ma Francis risponde prontamente con lo stesso colpo riferendosi alla bellezza del ponte di Brooklyn e prova a salire in cattedra per l’intero round.

La ripresa successiva è ai limiti del surreale, succede davvero di tutto, un round degno della scenografia di un film, un copione che da tempo non si vedeva nemmeno su un ring. Francis parte a spron battuto, con una serie micidiale di foto di bimbi africani salvati dalle ONG, mette al tappeto l’avversario. Una potenza inaudita che mette in ginocchio “The President”, ferito nell’orgoglio e dal fatto che i piccoli non fossero messicani, né cubani. Il cowboy newyorkese però non è mai domo, rimane in piedi, riordina le idee, piazza un paio di fake news micidiali che pietrificano l’argentino per lo stupore, seguito da un articolo dell’Alt-Right, a pochi istanti dal gong, costringono Francis a puntare gli occhi al cielo. Facile intuire la raffica di impropri che partono nella mente del bianco vestito, e la fatica a cancellarli tutti prima che qualcuno oltrepassi la soglia delle proprie corde vocali. 

E’ un momento difficile e Donny lo sa perfettamente e certa di approfittarne con una serie di attacchi al clero. A due minuti dal termine del secondo round sfodera un sorriso violentissimo dopo aver accennato alla pedofilia nella chiesa cattolica americana, con cui atterra Francis! L’argentino miracolosamente rialza la cresta, resiste all’avanzare dell’avversario e porta a termine una ripresa davvero incredibile sfoderando quella brutta storia della madre di tutte le bombe di Donny.

Trump barcolla ma non molla e dimostra tutta la sua superiorità immorale rivendicando tutto il suo godimento nell’aver rimandato a casa le famiglie di bad hombres nel suo Paese. Francis ha perso lo smalto e fatica a combattere alla pari con l’avversario che non piazza colpi micidiali ma controlla ampiamente l’incontro, subendo poco o nulla. 

Nel terzo round un bel destro di Francis sul Russiagate ma Donny replica con un paio jab di sinistro sull’estrema ricchezza della povera chiesa che arrivano a segno.  A quel punto l’incontro sembra essere pari a tutti gli effetti. 

Qui però la svolta definitiva l’incontro. Francis show, con una combinazione letale di canti gregoriani, culminati nella minaccia di scomunica all’americano che mette al tappeto Donny! Il newyorkese va a terra a 90 secondi dal termine, ma si rialza. Il vecchio lupo di Wall Street non ci sta, si rimette in piedi, l’argentino mette l’avversario all’angolo, Francis rilancia una raffica di tweet razzisti e stupidi di Trump letali per chiunque, spingono l’arbitro a chiudere l’incontro. 

Francis “The Pope” Bergoglio è Campione del Mondo per ko tecnico per geometra a un minuto dal termine dell’ultimo round.

Le foto rituali vedono uno sfinito Bergoglio stringere la mano ad uno sconfitto, ma sorridente, Trump (si scoprirà solo in serata che gli si era bloccata la dentiera).

Un pezzo di storia è passata di qui, ma la guerra tra muri e ponti non è finita. Siamo solo all’inizio.

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